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Palazzo Soranzo Novello

Corso XXIX Aprile
Secolo di costruzione  XVIII

Descrizione

Il palazzo Novello sorse nel XVIII secolo sul luogo di un precedente edificio dei Soranzo, documentato nel ‘400 e ristrutturato nel 1496 come comprova un affresco datato a quell’anno e ubicato sotto i portici sulla linea di contatto tra l’edificio dei Soranzo e una sua adiacenza, raffigurante Maria in trono e i santi Antonio abate e Girolamo (affresco staccato e di proprietà di Banca Intesa Sanpaolo).  

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Delle origini dei Novello non si sa molto. In una cronaca manoscritta del 1150 si legge che Gherardino o Gerardino Novello era giunto da Siena a Treviso in seguito alle lotte tra Guelfi e Ghibellini, ragion per cui i suoi discendenti erano detti Novelli.

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L’edificio si sviluppa su due piani rivestiti da marmorino bianco, conclusi dal mezzanino sottotetto e sorretti dalle tre arcate del porticato ad uso pubblico. Al secondo piano, tra le due finestre centrali, vi è lo stemma di casa Novello, che si trova anche nel timpano dell'omonimo altare, terzo a destra, della chiesa di San Giacomo.

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La facciata è tripartita e simmetrica con un poggiolo centrale la cui balaustra a transenne richiama quella dei palazzi Favero e Duodo.

Le mensole reali in pietra che sorreggono il poggiolo e quelle fittizie in stucco a foglia di acanto sotto i davanzali delle finestre richiamano la decorazione del Preti nelle volute di sostegno dei timpani.

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Un ricordo dell’architettura di Sebastiano Serlio (1475-1554) è evidente nell'impostazione della trifora e delle cornici sugli archi delle finestre.

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Al pian terreno, sulla superficie esterna di uno dei due pilastri a sostegno del portico della facciata, un’epigrafe del 1505 su pietra d’Istria ricorda la presenza di un pozzo scavato in tempo di peste (Aedibus undenis / pedibus puteus /procul extat / fundatus pestis / tempore adesto / memor / MDV - Sii memore, undici passi dall’edificio sorge un pozzo, aperto in tempo di peste, 1505). Il pozzo è interrato e visibile per la presenza di pietre bianche disposte in modo circolare tra il porfido della pavimentazione stradale.

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Una seconda iscrizione, posta sul pilastro più a nord  ricorda invece i vari proprietari dell’edificio eretto dai Soranzo fuori le mura nella Bastia Nuova,  edificio poi passato ai Novello nel 1779, che lo ampliarono e decorarono, e quindi alla Banca Popolare di Castelfranco che lo restaurò ulteriormente nel 1979 e lo usò come sede.

Oggi il palazzo è di proprietà del Comune di Castelfranco Veneto.

Note

Dimora di proprietà del  Comune di Castelfranco Veneto, che lo vuole futuro Museo Civico, apre il 16 giugno 2023 - 1 ottobre, con una mostra dal titolo "Temporanea. Esibire, Documentare, Recuperare".

Apertura Martedì e mercoledì 10:00 - 13:00, Giovedì 18:00 - 22:00, Venerdì-Sabato- 10:00 - 13:00 e 15:00 - 20:00

Domenica  10:00 - 13:00.

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