Palazzo Piacentini Corner ora Spinelli Guidozzi
Corso XXIX Aprile
Secolo di costruzione XVI
Descrizione
Il palazzo Spinelli, davanti al “ponte della salata” e alla Torre civica, è l'edificio piú monumentale del centro. In origine era collegato con l’edificio a fianco da una elegante loggia tetrafora, abbattuta da un bombardamento aereo nel 1944 e poi ricostruita nel 1975-79.
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Se la distribuzione dei piani, l'altezza dei vani e l'apertura delle finestre sono del tutto coincidenti tra i due corpi, nel palazzetto di destra non fu realizzato il mezzanino sottotetto.
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Come nei contemporanei palazzo Colonna Preti ora Rainati in Borgo Treviso, palazzetto Almerigo de Castellis in Vicolo Montebelluna e quello Dolfin in Borgo Pieve, anche in questo edificio risalta l'assoluta semplicità decorativa delle finestre centinate e dei capitelli.
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Qui, tuttavia, si mette in evidenza, quale segno di originalità, la finestrella rettangolare sopra la cornice marmorea del portone, assieme alle due laterali e soprattutto la particolare foggia delle transenne della balaustra, che si ritrovano nelle decorazioni in affresco di Benedetto Caliari, fratello di Paolo Veronese.
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Piú interessante, ancora, è l'esteso tessuto pittorico veronesiano dell'edificio, di cui restano tratti leggibili nella complessiva fatiscenza dell'insieme.
Ciò che rimane consente tuttavia di ricostruire il complesso decorativo della facciata, almeno per la parte di ponente.
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Su di un alto basamento a bugnato regolare, in ocra dorata, tra le finestre dei mezzanini del pian terreno, appaiono due finte statue in bronzo.
Un fregio marcapiano dell'altezza coincidente con quella ricorrente tra il pavimento del piano nobile e i davanzali delle finestre, recinge l'insieme dell'edificio.
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Sopra di esso, tra le finestre, vi sono le grandi scene del Ratto di Europa e di una scena mitologica di Diana.
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La trifora del piano nobile è inquadrata da elementi architettonici dipinti che si concludono in un timpano, in cui è posto lo stemma familiare.
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Da ultimo, tra le finestrelle dei mezzanini sottotetto, grandi festoni carichi di foglie e frutta si susseguono uniti da nastri rossi abbelliti da placche con figure allegoriche.
Note
Dimora Privata. L’insegna sopra l’ingresso principale, ricorda ancora che questo edificio fu nel secolo scorso sede dell’Albergo Stella d’Italia.