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Giorgione_-_Pala_di_Castelfranco.jpg

Duomo di Santa Maria Assunta e San Liberale

 

XVIII secolo

Vicolo del Cristo, 14

Il Duomo, dedicato a Santa Maria Assunta e a San Liberale, patrono di Treviso e di Castelfranco Veneto, fu edificato nel XVIII secolo dove sorgeva l’antica chiesa romanica, detta di dentro, sorta dopo l'erezione delle mura come filiale di quella di Santa Maria della Pieve, e poi ampliata già nel XV secolo. 

 

Il progetto, che avrebbe dovuto essere realizzato dal nobile Giovanni Rizzetti, architetto dilettante e scienziato castellano, fu affidato a Francesco Maria Preti, appartenente, come il Rizzetti, alla cerchia illuminista dei conti Riccati, il quale applicò i principi della media armonica proporzionale nella gestione degli spazi tra lunghezza e larghezza dell’edificio. 

 

Una lapide del Duomo ricorda che i lavori ebbero inizio nel 1723 e che l’apertura al culto avvenne nel 1746, anche se la costruzione era ancora priva della cupola, dell’atrio e della facciata progettati dal Preti, le cui spoglie sono conservate al centro della crociera, in un sepolcro con lapide ottagonale. 

 

L’attuale facciata, iniziata nel 1890, fu terminata nel secolo successivo a cura dell’architetto Pio Finazzi, mentre le statue a coronamento del frontespizio furono realizzate dallo scultore Serafino Ramazzotti.

 

Nel 1908 papa Pio X elevò il Duomo di S. Liberale al rango di chiesa abbaziale, stabilendo definitivamente il primato tra questa chiesa e quella della Pieve di S. Maria Nascente, fuori dalle mura. 

 

L’edificio, che si ispira in parte alla chiesa del Redentore di Palladio a Venezia nell'Isola della Giudecca, è orientato in modo diverso rispetto al preesistente, che aveva l’abside rivolta ad est. 

 

La base è a croce latina; l’altissima crociera è formata da tre elementi: presbiterio, crociera e navata.  Il primo si conclude con un’abside. La crociera è sollevata dal tiburio e dalla cupola interna illuminata da finestre.

 

Il perimetro interno della chiesa è racchiuso da colonne di ordine ionico e ritmato da colonne binate poste su piedistalli. Sul lato destro e sinistro, le pareti presentano tre cappelle sopraelevate di tre gradini, la più famosa delle quali conserva la Pala dipinta da Giorgione intorno agli anni 1503-1504 e commissionata dal condottiero Tuzio Costanzo, per la preesistente cappella di San Giorgio, in ricordo della morte del giovane figlio Matteo morto combattendo per la Serenissima a Ravenna. Maria è seduta in alto al centro del dipinto e regge con la mano destra Gesù Bambino addormentato. Il trono sul quale siede poggia su un sarcofago di porfido che riporta lo stemma della famiglia Costanzo. La Vergine rivolge uno sguardo triste in basso verso la tomba. 

 

Ai suoi piedi, di lato, sono raffigurati San Nicasio (ma la critica a volte vi ha voluto riconoscere San Giorgio, patrono della cappella, o san Liberale) e a destra San Francesco che guardano in direzione del fedele. San Nicasio indossa un’armatura di metallo lucente e sorregge il vessillo dell’ordine di Malta cui Costanzo apparteneva. San Francesco, invece, ha la mano destra sul petto e con la sinistra sembra rivolgersi all’osservatore.

I personaggi sacri poggiano su un pavimento decorato con piastrelle che formano un motivo a scacchiera. Dietro di loro, poi, è presente un parapetto che pare un telo srotolato e teso. Sullo sfondo, in un ampio paesaggio collinare agreste, si riconoscono, due piccole figure di soldati a destra e alcune rovine di un villaggio con fortezza a sinistra.

 

In origine la tomba non era collocata sotto al dipinto ma a lato, dunque la Madonna guardava il fedele che si inginocchiava davanti al dipinto. L’attuale collocazione della Pala è risalente ad una rivisitazione dell’originaria cappella del vecchio Duomo.

 

Nella sacrestia sono conservati alcuni affreschi (circa 1551) opera di Paolo Veronese staccati dalla villa della Soranza, ma anche oggetti ed arredi preziosi che testimoniano lo splendore delle liturgie del passato.

 

All’esterno, lo spazio del sagrato fu ricavato abbattendo il vecchio Monte di Pietà ed una parte della Casa Marta Pelizzari, ma anche l’antico campanile che fu sostituito con la Torre da Morto, fatta erigere da Ezzelino nel XIII secolo, con successiva sopraelevazione. 

Le otto statue del bassanese Orazio Marinali poste sul recinto provengono dal Paradiso Corner di Borgo Treviso e raffigurano guerrieri romani e figure femminili.

Note

Luogo di devozione

Orari d’apertura del Duomo: Lun-sab 09.00-12.00

Orari d’apertura di apertura della sagrestia: Contattare il sacrestano per la visita in quadreria.

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