Casa Costanzo
Vicolo del Paradiso
XVI secolo
Descrizione
Nei primi anni del Novecento la famiglia Menegotto, originaria di Marostica, acquistò nel Vicolo del Paradiso alcuni fabbricati contigui per farne la propria abitazione. Solo più tardi venne a conoscenza che tra questi era conglobata anche l’antica Casa Costanzo.
L’edificio, forse di impianto trecentesco (residenza del podestà prima del 1410), dal 1494 fu abitato dal nobile Tuzio Costanzo, il committente della Pala di Giorgione, un condottiero al servizio della Repubblica di Venezia di origine messinese e ancor prima tedesca, figlio di Muzio Costanzo, viceré di Cipro.
Il cavaliere si era stabilito a Castelfranco pochi mesi prima dell'insediamento della regina Cornaro: il 9 novembre del 1489 aveva partecipato alla giostra che si era tenuta ad Asolo in onore di Caterina e nel settembre del 1497 era a Brescia per i festeggiamenti a lei tributati.
Il legame tra Tuzio e Caterina Cornaro, iniziato a Cipro, si intensificò ad Asolo, quando si trovarono legati da una sorte comune, cioè l'impossibilità di far ritorno alla propria isola. La stessa realizzazione della Pala pare dovesse voler rassicurare anche Venezia sulla volontà di Tuzio di restare definitivamente a Castelfranco, rinunciando così a Cipro.
Secondo gli storici dell’arte Salvatore Settis e Vittorio Sgarbi, Giorgione avrebbe potuto aver vissuto a lungo in gioventù in questo edificio.
Quando i fratelli Menegotto decisero la divisione dei loro beni in comune, uno dei figli, Ubaldo, nato a Castelfranco nel 1920, chiese ed ottenne che gli venisse assegnata la parte dei fabbricati che in origine facevano parte della Casa Costanzo, allo scopo di riportarla, con i necessari restauri e per quanto possibile, allo stato originale.
Ubaldo Menegotto fece quindi eseguire il restauro di Casa Costanzo a sue spese (1989-1992) in forma quanto mai accurata, sotto la direzione degli architetti Steno Sbrissa e Luciano Consolo. Oggi, dell’antico edificio rimangono un'elegante trifora gotica ad arco ogivale polilobato alla facciata, e lo stemma in pietra dei Costanzo con le iniziali di Tuzio.
All’interno sono stati riportati alla luce, quando è stato possibile rimuovere l’intonaco che li ricopriva, una parte degli affreschi che ornavano le sale del piano nobile.
Gli affreschi del salone del piano nobile ritraggono le imprese dei Costanzo e dei Verni (o Vernina) di Maiorca, il casato della moglie di Tuzio. Lo spazio è abbellito da fasce parietali affrescate che percorrono le pareti nella loro interezza.
Si tratta di due diversi motivi ornamentali: in quello dipinto su fondo rosso scuro, tra fogliami e volute si contrappongono due figure femminili nude; nella fascia a fondo giallo oro sono raffigurati cavalli marini alati, leoni e tritoni o sirene tra fogliami che richiamano la decorazione a fascia di palazzo Bovolini.
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Note
Dimora di proprietà dell’Amministrazione Comunale, posta sotto la Tutela dei Beni Ambientali ed Architettonici come “edificio di interesse particolarmente importante” dal 04 aprile 1925.
Attualmente non visitabile.