top of page

Casa Barbarella ora degli Azzoni Avogadro Carradori

 

Via Garibaldi

XV secolo

Descrizione

 

Casa Barbarella è situata nella zona settentrionale del castello, costruita sulla sommità del terrapieno interno ed inserita nelle mura. Vi si arriva grazie ad un’ampia scalinata in pietra. 

 

La villa, il giardino e l’ampio cortile sono chiusi da due lati dalle mura del castello con la torre di nord-ovest e dalle adiacenze, creando così un angolo tranquillo e silenzioso nel cuore della città.

 

A detta di Nadal Melchiori, storico castellano del ’700 e come rivelava una lapide sepolcrale collocata all’interno della cappella Barbarella nella vecchia chiesa di dentro*, Giorgione discendeva da questa famiglia arrivata da Milano all’inizio del Quattrocento. I documenti sull'argomento sono ancora oggetto di discussione, ma larga parte della biografia dell’artista è stata ricostruita in tempi recenti, identificando con certezza le figure paterna (il notaio Giovanni Barbarella) e materna (Altadonna da Campolongo di Conegliano) e le sequenze cronologiche della sua vita sino alla morte nel settembre 1510.

 

Che, infatti, Giorgione fosse un figlio dei Barbarella, dunque di una delle famiglie più importanti e nobili di Castelfranco come asserisce un’iscrizione murata sulla facciata nord (Furono queste le case dei Barbarella che la tradizione e gli eruditi supposero consanguinei a Giorgione) è quindi stato definitivamente comprovato, confermando una tradizione  illustre riconducibile al Vasari (nelle Vite) nel XVI secolo o al Ridolfi del XVII secolo.

 

L’edificio fu ristrutturato nel Settecento: una mappa del 23 luglio 1781 di Giovan Alvise Gattolini, pubblico perito di Castelfranco, assicura che la casa dominicale in castello, adiacente alla mura rota di porta Salomona, tra il ponte dei Beghi e il torrione di angolo Nord-Ovest, pertinente al patrizio veneziano Lunardo Angaran, proveniva nel suo tutto, con terra, barchessa, fabriche, con caneva, portico, bruolo e corte  dal  quondam messer Sipion Barbarella, ultimo discendente, con cui si spense il nome dell'illustre casa.

 

Agli inizi del ‘900 risultava di proprietà dell’avvocato Albino Bossum che, con atto di vendita del 17/10/1903, cedette l’intero compendio al conte Ferruccio Macola.

 

Sarebbe stato quest’ultimo a cambiare in parte l’aspetto centrale della facciata della villa, sostituendo l’originale classico timpano triangolare che la dominava, con una torre merlata ornata di stemmi e di decorazioni. La scelta, affidata all’architetto Giovanni Sardi, probabilmente si deve al gusto romantico dell’epoca, per cui le merlature richiamerebbero quelle del castello medievale. 

 

Nel suo interno Casa Barbarella propone il tipo di villa veneta con salone centrale e ambienti laterali.

 

Il primo piano è rimasto nell'originale struttura e decorazione: due stanze sono ancora ornate con stucchi del XVIII secolo e sulle pareti interessanti arazzi tipo Gobelins raffigurano scene di caccia, paesaggi ed animali. 

 

Esternamente, l'insieme è completato da un parco-giardino, ricco di piante sempreverdi e di alberature a foglie decidue che creano un'isola vegetale suggestiva nel cuore del castello di Castelfranco. 

 

Alla morte del conte Macola (18 agosto 1910) la proprietà passò agli eredi che, con atto di vendita del 9 agosto 1911, la cedettero al conte Rizzolino degli Azzoni Avogadro.

 

Il complesso è tuttora dei suoi discendenti, più precisamente del conte Valperto degli Azzoni Avogadro Carradori.

 

Fu, per molto tempo e fino a pochi anni fa, Direzione Generale del Conservatorio Musicale.

 

*La costruzione del Duomo non comportò solo la demolizione di un tratto di cinta muraria, ma anche l’abbattimento dell’antica chiesa romanica “di dentro”, sacrario di memorie storiche cittadine, irrimediabilmente perdute insieme all’originaria cappella Costanzo.

Note

Edificio di interesse particolarmente importante dal 13 giugno 1979, secondo la legge 1089 del 01.06.1939 sulla tutela delle cose d’interesse storico-artistico.

bottom of page