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Villa Renata

 

Borgo Treviso

VII-XIX

Descrizione

 

La palazzina di campagna, ora filiale della Volksbank, fu acquistata il 22 gennaio 1803 nella cessione degli Ottaviani dal facoltoso senatore del Regno Italico Giovanni  Battista Barisan, esponente d'una ricca famiglia di nouveaux riches legati al regime napoleonico, che gli procurò nel 1810 il titolo ereditario di conte. 

 

L'edificio fu ingrandito occupando il fondo adiacente del convento dei Riformati ed abbellito dal pittore veneziano Giancarlo Bevilacqua, che eseguì dei puttini su un soffitto ed altre opere. 

 

Oltre al Bevilacqua intervennero Giambattista Canal e Giuseppe Borsato, ovvero i migliori frescanti della vecchia e della nuova generazione che avevano aderito al gusto neoclassico. Il Chiarottini, contemporaneamente, lavorava per le nuove scene del Teatro Accademico.

 

Per comprendere il rilievo che la famiglia Barisan aveva nella Castellana è sufficiente sapere che il fratello Francesco riuscì ad ottenere alcuni gessi dallo scultore Antonio Canova, opere che nell’Ottocento furono trasferite prima a Vicenza, poi a Venezia, per andare in parte perdute.

 

La Barchessa, ora ristorante stellato Feva, era originariamente legata al complesso conventuale dei frati minori francescani del XVII secolo, epoca in cui a Castelfranco fu aggiunto un quinto convento costituito da orti con piantate e viti, arativo, una corte, due fienili con portico, due chiostri con celle comode ed una ricca libreria di circa 3000 libri.

 

Nel 1780 i Riformati di Castelfranco contavano quindici religiosi regolari, numero che consentì loro di sottrarsi alle soppressioni per i conventi con meno di dodici membri, decretate dalla Repubblica Veneta; nel 1804 il convento sussisteva ancora e vi abitavano sei religiosi sacerdoti, ma fu infine soppresso nel 1808.  

 

Nel 1812 fu demolita anche la chiesa, di cui furono salvati alcuni affreschi del convento effigianti, a grandezza naturale, Sant'Antonio e San Bonaventura identificati nell'arco trionfale. 

 

Le opere (risalenti al 1600 circa) sono state attribuite a Orazio del Paradiso e rimosse attraverso la tecnica dello "strappo d'affresco", per essere collocate nei vestiboli laterali del nuovo Duomo di S. Maria e S. Liberale nel nucleo antico di Castelfranco. Alle due figure dei santi era sovrapposta sempre in affresco l'Annunciazione di Maria.

 

Sino al secolo scorso lo stato originario dell'edificio ha conservato un'aura di costruzione annessa al Palazzo in quanto gli spazi sono stati sempre considerati come magazzino (legnaia, garage). 

 

Alla fine degli anni '20 del secolo scorso, durante la ristrutturazione del Palazzo "Villa Renata" da parte dell'architetto-ingegnere Francesco Bonfanti di Bassano del Grappa furono alterate le aperture esterne, ideati due timpani forati sul fronte principale ed eseguiti interventi nelle facciate nord ed ovest.

 

Dopo un radicale lavoro di restauro del 2008 ed un ’ulteriore nel 2011 la barchessa è arrivata ad avere l'attuale aspetto ed un uso ricettivo.

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Note

Ora sede  della banca VolksbankCastelfranco Veneto- FILIALE e del

Feva ristorante https://fevaristorante.it/

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