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Palazzo Riccati, ora degli Azzoni Avogadro

​

Borgo Treviso

XVIII

Descrizione

 

Il palazzo nobiliare, ora proprietà Avogadro degli Azzoni, fu costruito su iniziativa del conte Jacopo Riccati nei primi anni del secolo XVIII su un terreno in cui insisteva una vecchia casa della famiglia Piacentini.  

 

Il palazzo fu poi ereditato dal figlio Francesco Riccati che nel 1791 lasciò come unico erede Giacomo o Jacopo, che morì nel 1808 senza eredi maschi. I beni furono quindi assegnati a sua sorella, Elisabetta Antonini, che ebbe due figlie: Margherita e Augusta. Quest'ultima sposò il conte Roberto degli Azzoni Avogadro (antichissima famiglia trevigiana di origine tedesca che, secondo la tradizione, discenderebbe dai duchi di Sassonia); da qui, l'eredità si trasmise fino al conte Valperto. Margherita, invece, andò in sposa al barone Orazio di Belgrado di Udine.

 

Nel corso del tempo l’edificio subì modifiche, parziali rifacimenti ed aggiunte che continuarono sino agli inizi del Novecento, quando nel 1908 fu sostituita la facciata ancora incompiuta con quella progettata in stile seicentesco dell’architetto Sardi, con bugnato e cornici fortemente sporgenti che conferiscono al palazzo  un aspetto severo.

 

La facciata appare asimmetrica, ad eccezione dei settori terminali, ed è suddivisa con interassi irregolari in varie parti; al pianterreno si possono osservare due portali architravati con finestre laterali simmetriche anch’esse architravate. 

 

Salendo, al piano primo, in corrispondenza dei due ingressi, una coppia di tre monofore a tutto sesto, suddivise da strette aperture rettangolari con sopraluce, si ripetono alternando dapprima una monofora sola, poi una coppia e, successivamente, due monofore separate.

 

Nel sottotetto, in corrispondenza di quelle sottostanti, si possono osservare piccole aperture architravate.

 

Ai due estremi della facciata due guglie incorniciano altrettanti abbaini decorati con elementi acroteriali in corrispondenza dei portali del pianterreno e della coppia di tre monofore.

 

All'interno del palazzo un'imponente scalinata attribuita a Giordano Riccati, quinto figlio di Jacopo, è costituita da due rampe a semiellisse che salgono a spirale e sono impreziosite da un parapetto in ferro battuto. 

 

Di qui si accede ad un vasto salone, nel quale l’architetto applicò la regola della media armonica; le pareti sono scandite da lesene di ordine corinzio, mentre una trabeazione con fregio arricchito da delicati motivi floreali in stucco mitiga l'eccessiva altezza. 

 

Anche gli altri ambienti, in parte con soffitti travati, sono riccamente decorati con stucchi, dipinti che ritraggono le divinità dell’Olimpo e caminetti settecenteschi. 

 

Sono inoltre conservate tele di Pietro Liberi, Antonio Lazzari e Carlo Ridolfi, mentre gli affreschi hanno la mano di Gaspare Diziani (1689-1797), uno dei fondatori della Veneta Accademia di Pittura, Scultura e Architettura, di cui ricoprì anche la carica di presidente.

 

Perpendicolare all’edificio vi è una barchessa sempre attribuita al Riccati. 

 

La sua facciata verso il Musonello è ritmata da finestre bugnate, sormontate da aperture ovali ed interrotta al centro da un portale d'ingresso. Un tempo ospitava i granai nel sottotetto e le cantine al piano terreno.

 

La presenza dei rusticali potrebbe far definire l’intero complesso una villa, ma la distribuzione interna degli spazi dell’edificio assimila invece la costruzione ad un palazzo, ovvero al concetto settecentesco di residenza cittadina.

 

Infine, il giardino appare maestoso con varie essenze di piante ornamentali ed alberi ad alto fusto.

​

Note

Dimora privata tutelata come “edificio di interesse particolarmente importante” dal 01.06.1939 (Legge 1 Giugno 1939, N.1089-Tutela delle cose d'interesse Artistico o Storico).

Visitare la Barchessa: Via Ospedale, 2 e Villa Riccati Avogadro degli Azzoni Carradori

Spazi visitabili: Vano d'ingresso, la grande cantina, i due granai al primo piano

Apertura: il secondo mercoledì di ogni mese, 17.00 -19.00 con prenotazione

informazioni: 0423 494575 

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